Un documentario unico nel suo genere che vive accanto e non sopra i suoi personaggi in un viaggio poetico e rocambolesco verso la libertà
Documentario
2013
Italia / Palestina
89 min
Antonio Augugliaro, Gabriele Del Grande, Khaled Soliman Al Nassiry
Antonio Augugliaro, Gabriele Del Grande, Khaled Soliman Al Nassiry
Tasneem Fared, MC Manar, Ahmed Abed, Rachele Masci
Gina Films, DocLab
6.6 / 10
FESTIVAL
Premio Fedic, Premio HRNs – Human Rights Nights Award per il Cinema dei Diritti Umani e il Premio di critica sociale Sorriso diverso Venezia 2014
Un poeta palestinese siriano e un giornalista italiano incontrano a Milano cinque palestinesi e siriani sbarcati a
Lampedusa in fuga dalla guerra, e decidono di aiutarli a proseguire il loro viaggio clandestino verso la Svezia. Per
evitare di essere arrestati come contrabbandieri, però, decidono di mettere in scena un finto matrimonio coinvolgendo
un'amica palestinese che si travestirà da sposa, e una decina di amici italiani e siriani che si travestiranno da invitati.
Così mascherati, attravereranno mezza Europa, in un viaggio di quattro giorni e tremila chilometri. Un viaggio carico di
emozioni che oltre a raccontare le storie e i sogni dei cinque palestinesi e siriani in fuga e dei loro speciali
contrabbandieri, mostra un'Europa sconosciuta. Un' Europa transnazioanle, solidale e goliardica che riesce a farsi beffa
delle leggi e dei controlli della Fortezza con una mascherata che ha dell'increbile, ma che altro non è che il racconto in
presa diretta di una storia accaduta sulla strada da Milano a Stoccolma tra il 14 e il 18 Novembre 2013.
Il documentario Io Sto con la sposa è un'opera interessante e originale che non sfrutta mai la retorica per parlare di immigrazione e questioni politiche, proponendo una testimonianza significativa, ma al tempo stesso in grado di intrattenere. Grazie alla regia dinamica e uno svolgimento scorrevole e lineare riesce ad avvicinarsi con sensibilità alle vite dei protagonisti, realizzando, inoltre, l'obiettivo di far riflettere immortalando un capitolo importante delle vite degli immigrati clandestini senza però mai mettere in secondo piano la speranza che li anima.
“Una storia che ha dell'incredibile, fatta di sogni e speranze, ma anche di realtà spesso cruda e buia“
Milanoreporter
“Un film documentario, ma anche un'azione politica, una storia reale, ma anche fantastica. Una storia che ha soprattutto il pregio di aprire a una riflessione seria su una situazione sociale tragica che continua a mietere vittime innocenti!”
Sentieridelcinema